La parola è etimologicamente affine a ➔κορυφή, “cima” (Chantraine 1968-1980 e Beekes, van Beek 2010 ss.vv.).
Hsch. α 2614 ἄκρα κόρυμβα· τὰ ἀκροστόλια τῶν νεῶν (cf. Συναγωγὴ λέξεων χρησίμων [uersio antiqua] α 264, che aggiunge τὰ ἐξέχοντα κατὰ πρύμναν ἢ πρῶραν: vd. poi Phot. α 834, Anecdota Graeca [Bachmann 1828] 55.21, Suda α 953, schol. uet. in Il. 9.241 b A), κ 3700 κόρυμβα· τὰ ὑπ’ ἐνίων ἄφλαστα, τὰ ἀκροστόλια, τὰ ἄκρα τῶν πρυμνῶν. τὰ ἀπεξυσμένα πρὸς κόσμον τῶν νεῶν ἄκρα, καὶ ἐπικεκαμμένα, ἅ ἐστι <κατὰ> (Musurus) τὴν πρύμναν καὶ κατὰ τὴν πρῶραν; schol. uet. in Lyc. 295 b ἄφλαστα καλεῖται τὰ ἄκρα τῆς νεὼς κατ’ εὐφημισμὸν τὰ εὔθλαστα, καὶ κόρυμβα δὲ τὸ αὐτὸ δηλοῖ, καὶ ἔστιν ἐκ παραλλήλου ⟦τὸ αὐτό⟧· ἢ διαφέρουσιν ὅτι τὰ μὲν ἄφλαστα πρυμνήσια, τὰ δὲ κόρυμβα πρωρήσια (ANt; cf. Et. Gud. κ p. 351, Et. Magn. p. 177 K.).
Il termine non è di uso esclusivamente navale e significa generalmente “punta, cima” (come per esempio in Hdt. 7.218).
L’uso navale del termine risale a un passo omerico (Il. 9.241) in cui il pl. eteroclito κόρυμβα (hapax omerico) indica la parte di una nave, solitamente posta a poppa, generalmente nota come “aplustre” (e in greco resa solitamente con ➔ἄφλαστον): vd. LfgrE s.v. κορύμβ(η), κόρυμβα. L’aplustre poteva anche essere decorato, ma non necessariamente, e nelle navi più antiche sembra che così non fosse (Casson 1971, 49). Con questo significato è attestato anche in Aesch. Pers. 410-1 e in Eur. IA 258[1], ma già nel 427 a. C. doveva essere una parola perlopiù poetica: prova ne è il celebre frammento dei Banchettanti[2] di Aristofane (fr. 233 PCG) in cui un padre chiede al figlio cosa significhi la parola κόρυμβα, considerata una Ὁμήρου γλῶττα (v. 1). Come glossa omerica, del resto, è usata anche da Apollonio Rodio nella descrizione del passaggio delle Simplegadi (2.601: il fatto che si intendano gli aplustri di poppa è confermato dall’analogia con il volo della colomba, che nel passaggio perde alcune penne della coda) e da Licofrone (295): cf. Rengakos 1994, 113. Dall’uso di Apollonio di κ per la nave Argo deriva probabilmente anche quello per la costellazione omonima presente in Arat. phaen. 686 e Maneth. apotel. 2.98. Vd. anche AP 10.16.9 (Teeteto Scolastico, VI sec.) e 16.118.1 (Paolo Silenziario). Cf. anche Kurt 1979, 112-3.
Nel passo dei Persiani citato supra, all’interno della descrizione della battaglia di Salamina, una nave greca distrugge con i rostri πάντα Φοινίσσης νεώς | κόρυμβ’(α). Come osserva correttamente Garvie 2009 ad loc., è difficile immaginare che i Greci attaccassero le navi avversarie da poppa e non da prua. Broadhead 1960 ad loc. ipotizzava che le navi potessero essersi girate di 180° a causa del vento che si era levato durante la battaglia, ma in realtà la fonte che parla di questo evento atmosferico (Plut. Them. 14) riporta che un vento offrì le navi persiane πλαγίας ai rostri greci, ovvero “di fianco”, come lo stesso commentatore afferma (ibidem, 338, n. 2; vd. anche Hammond 1956, 46-7). È forse più utile richiamare la confusione nelle testimonianze lessicografiche riportate supra, in cui viene detto sia che i κόρυμβα sono sia a poppa che a prua sia che i κόρυμβα sono esclusivamente quelli di poppa: è probabile che questa discordanza di pareri indichi che il termine venisse utilizzato indifferentemente per entrambe le parti della nave.
[1] Il verso è in una sezione della parodo ritenuta «uix Euripidea» da Diggle. Per una messa a punto sulla discussione dell’attribuzione della parodo dell’Ifigenia in Aulide vd. Andò 2021, 42-6 (che si pronuncia per un testo scritto da Euripide ma da lui non rivisto).
[2] Per la datazione della commedia vd. Aristoph. Δαιταλῆς T iv PCG = CLGP 1.1.4, Aristophanes 27, fr. 1, col. 1, ll. 3-5, in cui il dramma è sincronizzato con l’arcontato di Diotimo.
- Andò 2021: V. Andò, Euripide, Ifigenia in Aulide, Venezia 2021.
- Bachmann 1828: L. Bachmann, Anecdota Graeca e codd. mss. bibl. Reg. Parisin. Volumen primum, Lipsiae 1828.
- Beekes, van Beek 2010: R. Beekes, L. van Beek, Etymological Dictionary of Greek, Leiden / Boston 2010.
- Broadhead 1960: H.D. Broadhead, The Persae of Aeschylus, Cambridge 1960.
- Casson 1971: L. Casson, Ships and Seamanship in the Ancient World, Princeton 1971.
- Chantraine 1968-1980: P. Chantraine, Dictionnaire étymologique de la langue grecque, Paris 1968-1980.
- Garvie 2009: A.F. Garvie, Aeschylus. Persae, Oxford 2009.
- Hammond 1956: N.G.L. Hammond, The Battle of Salamis, JHS, LXXI, 1956, 32-54.
- Kurt 1979: C. Kurt, Seemännische Fachausdrücke bei Homer, Göttingen 1979.
- Rengakos 1994: A. Rengakos, Lykophron als Homererklärer, ZPE, CII, 1994, 111-30.