biaiomacheō (βιαιομαχέω)

Autore F. Favi
Traduzione combattere violentemente
Termini trattati nella voce

βίᾳ μάχομαι, βιαιομάχος, βιημάχος

Etimologia

Denominale da μάχη: -μάχος (βαιομάχος) > -μαχέω (βιαιομαχέω), cfr. ναύμαχος > ναυμαχέω; il verbo in -έω esprime l’azione corrispondente alla base, cf. ὄμβρος ‘pioggia’ > ὀμβρέω ‘piovere’ (Fraenkel 1906, p. 205). Il primo elemento βίαιο- si ritrova in pochi altri composti (βιαιοθανασία-βιαιοθανατέω-βιαιοθάνατος, βιαιοκλώψ, βιαιολέχος).

Attestazioni lessicografiche

Leon. Anth. Pal. 6.129 è l’epigramma di dedica di Ἅγνων Εὐάνθευς, definito ὁ βιαιομάχος (cod. -μάχας): un eroe di guerra, egli offre in dedica ad Atena le spoglie sottratte ai Lucani. In Paol. Sil.  Anth. Pal. 5.293 βιημάχος è apposizione di Ἔρως: il dio viene presentato come l’impulso amoroso violento che non conosce requie e cui non ci si può opporre (viene citato il caso di Leandro).

Trattazione:

Il verbo β conosce solo tre attestazioni, limitate all’opera di Polibio (1.27.12, 1.37.9 e 5.84.2). In questi passi emerge l’impossibilità di considerare il termine un tecnicismo degli scontri navali: se nelle prime due occorrenze β viene riferito ora (1.27.12) propriamente a una battaglia navale molto serrata, ora (1.37.9) in senso figurato a scontri violenti condotti «contro il mare e l’aria», nel terzo passo (5.84.2) il verbo si applica al ‘corpo a corpo’ ingaggiato tra elefanti da battaglia. Con β, pertanto, non si indica una particolare tecnica di combattimento, come pure sembrerebbe essere in Pol. 1.27.12. Tale verbo (cfr. in Soph. fr. 368 TrGF si ha il nesso βίᾳ μάχομαι) rimanda semplicemente a uno scontro ‘violento’ ingaggiato a breve distanza: in Polyb. 1.27.12 il βιαιομαχεῖν dei Romani si oppone alla strategia mordi-e-fuggi dei Cartaginesi.

Bibliografia
  • Fraenkel 1906: E. Fraenkel, Griechische Denominativa in ihrer geschichtlichen Entwicklung und Verbreitung, Göttingen 1906
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