peripleō (περιπλέω)

Autore Maria Beatrice Tosi
Traduzione Accerchiare; circondare (scil. il fronte nemico)
Termini trattati nella voce

peripleō (περιπλέω), periploos/periplous (περίπλοος, contr. περίπλους, ὁ), 

 

Etimologia

Il verbo περιπλέω (ion. περιπλώω), da cui derivano il sostantivo περίπλοος (contr. περίπλους) e l’aggettivo περίπλοος, ον (contr. περίπλους, -ουν), è composto dal verbo πλέω (“navigare”) unito al preverbio περι- (“intorno a”).

Attestazioni lessicografiche

Ammonio Grammatico s.v. πλεῖν (Ammon. 393): πλεῖν τοῦ ἀποπλεῖν καὶ παραπλεῖν καὶ περιπλεῖν διαφέρει. πλεῖν μὲν γάρ ἐστι τὸ κατ’ εὐθὺ πλέειν· ἀποπλεῖν δὲ τὸ ἐκ τόπου τινὸς ἀπαίρειν· παραπλεῖν δὲ τὸ τόπον τινὰ †πλοίου† διέρχεσθαι· περιπλεῖν δὲ τὸ ἐπὶ σκάφους ἀναστρέφεσθαι περὶ τὸν αὐτὸν τόπον; cfr. Et.Gud. s.v. Πλεῖν (Π, p. 469 Sturz).  Suid. s.v. Περιπλεῖν (Π1253): Περιπλεῖν καὶ διεκπλεῖν διαφέρει παρὰ Θουκυδίδῃ· τὸ μὲν γὰρ περιπλεῖν ἐν τῇ εὐρυχωρία καθίστασθαι, οἷον χορευούσης καὶ ἀναστρεφομένης ἐφ’ ὅπερ βούλεται τῆς νεώς. καὶ ἡ περι πρόθεσις αὐτὸ τοῦτο δηλοῖ, τὸ ἐν κύκλῳ περιθέειν. τὸ δὲ διεκπλεῖν, τὸ τεμόντα τὴν τάξιν τῶν ἐναντίων εἰς τοὐπίσω γενέσθαι. Et.Gud. s.v. Διαπλεῖν (Δ, p. 358 De Stefani = p. 145 Sturz): Διαπλεῖν περιπλεῖν καὶ παραπλεῖν διαφέρει· τὸ μὲν διαπλεῖν τὸ ἐπὶ τοῦ μέσου πλεῖν, τὸ δὲ περιπλεῖν τὸ κύκλῳ πλέειν, τὸ δὲ παραπλεῖν τὸ παρὰ τὴν γῆν πλέειν. οὕτω καὶ τὸ διαρρεῖν τὸ διὰ μέσου ῥεῖν, τὸ δὲ παραρρεῖν καὶ παραμείβεσθαι τὸ κατὰ μίαν τοῦ τόπου πλησίον ῥέειν, τὸ δὲ περιρρ⟦εῖν⟧ πανταχόθεν καὶ κύκλῳ [περιρ]ῥέειν. Notevole, infine, che Esichio usi il verbo περιπλέω per glossare ἀμφιπλέω (Hsch. A3922 ἀμφέπλεον· περιέπλεον).

Trattazione:

1 In senso generico περιπλέω indica una navigazione intorno a qualcosa. Può essere costruito con l’accusativo, sia per descrivere una circumnavigazione (Hdt 4 42.4, 4 43.3, 4 44.2, 4 44.3, 4 179.1, 7 236.2, 8 13, 8 14.2), sia nel senso di “doppiare” un capo (Hdt. 5 108.2, 6 115, 6 116; cfr. anche 7 22.1 περὶ τὸν Ἄθων), sia nel senso di “navigare intorno, passare navigando in giro per qcs.” (Hdt. 6 99.2 περιπλέοντες τὰς νήσους), o anche in modo assoluto (Hdt. 6 44.2 dove però τὸν Ἄθων è sottinteso dal periodo precedente; Hdt. 8 9; Ephipp. 5 16; Ar. Ra. 535), nel qual senso può essere riferito anche al galleggiamento di un’isola (Hecat. 305J). A volte è accompagnato semplicemente da complementi di luogo (Thuc. 8 34; Xen. An. 1 2.21, Thuc. 8 92.3, anche se qui ἐς τὴν Ἐπίδαυρον sembra dipendere principalmente da ὁρμισάμεναι; D. 18 32; Xen. Hell. 1 1.11). Analogamente, il sostantivo indica una circumnavigazione (ass.; con gen., p.es. Hdt. 6 95 τὸν περίπλοον τοῦ Ἄθω; con περὶ + gen., p.es. Thuc. 2 80.1 περὶ Πελοπόννησον, Thuc 8 4; con complemento di moto, come in Aeschin. 3 243 τὸν π. τὸν εἰς Κέρκυραν). L’aggettivo può essere utilizzato in senso attivo, indicando qualcosa o qualcuno che circumnaviga (AP 9 559 Διφέω δ’ ἡγητῆρα περίπλοον), o in senso passivo, definendo qualcosa che è possibile circumnavigare (Thuc. 2 97.1; Philostr. Im. 2 17.6) o attraversare navigando (Philostr. VA 4 24).

2.a Nel suo significato tecnico della guerra navale, il verbo περιπλέω (con il sostantivo derivato περίπλους) definisce una tattica di accerchiamento del fronte nemico, che consiste in un ripiegamento delle ali alle sue spalle. Il verbo è usato, sempre in contesto bellico, per indicare anche altre tipologie di “navigazione intorno” al nemico (spec. in Thuc. 2 84.1, Thuc. 2 89.8 e Plb. 1 51.6, per cui cfr. infra le osservazioni di Whitehead), ma ciò che per lo più si nominava περίπλους era, appunto, l’accerchiamento dai fianchi (Morrison & Coates, 1986, passim; Casson, 1991, p. 79; Morrison & Coates, 1996, p. 361; Purcell, 1996; Hölkeskamp, 1997, passim; Strauss, 2007, p. 230). Per questa tattica, è necessario che le navi partano schierate in riga, una a fianco all’altra, analogamente a quanto doveva accadere per il διέκπλους (Xen. Hell. 1 6.31 αἱ δὲ τῶν Λακεδαιμονίων ἀντιτεταγμέναι ἦσαν ἅπασαι ἐπὶ μιᾶς ὡς πρὸς διέκπλουν καὶ περίπλουν παρεσκευασμέναι; quanto alla disposizione delle navi per il διέκπλους si veda διεκπλέω 2a). La medesima mossa può essere resa alle volte con altri verbi, come περιλαμβάνω (Hdt. 8 16.1, App. BC 4 71), ἐγκυκλόω (Hdt. 8 16.1, Hdt. 8 10) e simili, o, al passivo (per indicare la posizione di chi è circondato) περιέχομαι (Hdt. 8 10) e simili. La tattica è considerata, insieme al διέκπλους, una delle principali manovre delle naumachie antiche, propria delle flotte più agili ed esperte (Xen. Hell. 1 6.31. ὡς πρὸς διέκπλουν καὶ περίπλουν παρεσκευασμέναι, διὰ τὸ βέλτιον πλεῖν; App. BC 4 71). In particolare, fu ampiamente sfruttata dalla flotta dell’Atene classica (Thuc. 7 36.4 τοῖς δὲ ᾿Αθηναίοις οὐκ ἔσεσθαι σφῶν ἐν στενοχωρίᾳ οὔτε περίπλουν οὔτε διέκπλουν, ᾧπερ τῆς τέχνης μάλιστα ἐπίστευον), ma in seguito recepita anche dalla flotta lacedemone di Callicratida (Xen. Hell. 1 6.31).

A partire da Thuc. 2 89.8 (διέκπλοι τε οὐκ εἰσὶν οὐδ’ ἀναστροφαί, ἅπερ νεῶν ἄμεινον πλεουσῶν ἔργα ἐστίν), per l’associazione con il διέκπλους e sulla base del parallelo con Xen. Hell. 1 6.31 (vd. supra), Whitehead ha suggerito che ἀναστροφή si possa considerare come sinonimo di περίπλους (Whitehead, 1987, seguito da Fantasia, 2003, p. 566). In effetti, poco dopo Tucidide descrive l’inseguimento di una nave di Leucade da parte di una ateniese in mare aperto, che si risolve in una rapida virata dell’inseguita (per cui si potrebbe addire il sostantivo ἀναστροφή), la quale poi sperona l’inseguitrice: in questo caso, d’altra parte, Tucidide usa il verbo περιπλέω solo in senso generico e non tecnico, perché la nave di Leucade vira intorno a un mercantile lasciato alla fonda, ma è chiaro che avrebbe potuto virare anche se il mercantile non ci fosse stato. Allo stesso modo si deve intendere la ricorrenza del verbo in Plb. 1 51.6 (sull’affidabilità di Polibio nei resoconti di battaglie navali si consideri, per esempio, DeSouza, 2014), dove si legge che le navi cartaginesi si lasciavano inseguire intenzionalmente dalle più impacciate navi romane, e approfittando della loro scarsa reattività si voltavano all’indietro improvvisamente (con una conversione, μεταβολή), così che o navigavano loro intorno (τοτὲ μὲν περιπλέοντες [scil. per colpirle da dietro]) o le attaccavano sul fianco mentre anch’esse tentavano una conversione (τοτὲ δὲ πλάγιοι προσπίπτοντες στρεφομένοις); in questo caso, di nuovo, non si tratta di un vero e proprio accerchiamento, ma di una navigazione attorno al nemico. In ambito bellico, ma non con il significato preciso di circondare, il verbo compare anche in Thuc. 7 40 (Siracusani che da navi leggere attaccano gli equipaggi delle navi ateniesi; per il senso di περιπλέω come “navigare passando da un punto all’altro” cfr. supra Hdt. 6 99.2).  In conclusione, non sembra vi siano elementi probanti per sostenere, con Whitehead, che il περίπλους sia una tattica usata per “riguadagnare l’iniziativa” nel caso del fallimento di un διέκπλους (Whitehead, 1987, p. 183).

Il significato più naturale della tattica del περίπλους resta dunque quello espresso, per esempio, in Σ ad Thuc. VII 36.4a (cfr. Suid. s.v. Περιπλεῖν (Π 1253)) τὸ μὲν γὰρ περιπλεῖν ἐν τῇ εὐρυχωρίᾳ καθίστασθαι, οἷον χορευούσης και ἀναστρεφομένης ἐφ’ ὅπερ βούλεται τῆς νεώς (καὶ ἡ ’περί’ πρόθεσις αὐτὸ τοῦτο δηλοῖ, τὶ κύκλῳ περιθέειν).

2.b Per contrastare il rischio di subire un περίπλους, una possibilità era schierare la propria flotta in cerchio (definito κύκλος per esempio da Thuc. 2 83.5), con le poppe rivolte verso l’interno (Hdt. 8 11 [i Greci] ἐς τὸ μέσον τὰς πρύμνας συνήγαγον, Thuc. 2 83.5 τὰς πρῴρας μὲν ἔξω, ἔσω δὲ τὰς πρύμνας). Contro tale disposizione di navi della flotta peloponnesiaca, l’ammiraglio ateniese Formione rispose guidando la sua flotta in fila, stringendo il nemico in spire sempre più strette (Thuc. 2 84.1 οἱ δ’ ᾿Αθηναῖοι κατὰ μίαν ναῦν τεταγμένοι περιέπλεον αὐτοὺς κύκλῳ); in questo caso il verbo περιπλέω è usato, ancora, in senso generico di “navigare intorno”, si può dire che l’espediente di Formione consista in una reazione originale alla formazione adottata dalla flotta peloponnesiaca, che si aspettava un περίπλους tradizionale (cfr. anche Thuc. 3 78, in cui ancora si vede una flotta navigare intorno a un κύκλος, che si era disposto così nel timore, verosimilmente, anche di un περίπλους).

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Data inserimento 29/03/2024
DOI 10.25429/sns.it/lettere/lgnn0020
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